Imparare il cinese fa bene al cervello

29.01.2014 12:16

 

Sapete cantare? Siete intonati? Se si, avete qualche chance di riuscire per imparare il cinese, la lingua più diffusa al mondo e , al momento, tra le più gettonate nel panorama mondiale degli idiomi. Il motivo per cui tanta gente vuole studiare questa lingua è facilmente intuibile: la corsa della Cina verso un futuro economico e di mercato aperto, non si arresta, corre, corre la “Terra di mezzo”, e sembra voglia conquistare il mondo.







E il modo principale per entrare a far parte di questo mondo, è senz’altro conoscerne la lingua, per comunicare, e per capire “a fondo”il carattere e l’anima di un popolo.

Ma tant’è. Purtroppo, o per fortuna, la lingua cinese non è facilmente comprensibile al primo approccio: ci si scontra con le stesse difficoltà che si incontrano quando si ha a che fare con una persona che viene da “altrove”, le stesse diffidenze, le stesse paure; e tutto perché  ci si trova di fronte “il diverso”.

E la lingua cinese è decisamente “diversa” dalle lingue occidentali a noi note e più vicine. Perché? E qui torniamo da dove siamo partiti: il canto. Innanzitutto il “cinese” è una lingua “tonale”, cioè si parla modulando la voce in base a quattro toni, per intenderci,  una stessa parola, o meglio uno stesso suono, perché di questo si tratta, si può pronunciare in quattro modi differenti, assumendo così quattro significati diversi. E’ già una bella difficoltà, vi pare? Ma non è l’unica. Potete facilmente immaginare che l’altra, più grande ancora,  riguarda la scrittura. Chi, osservando qualche scritta cinese, sui negozi  presenti ormai  in gran numero in tutta Italia, o nei ristoranti cinesi, non ha pensato “ma come diavolo si fa a scrivere quella roba e a saperla leggere?” Penso tutti coloro che vi si sono imbattuti. Non smentisco, è vero, è difficile imparare a scrivere e a leggere il cinese, anche se è un’avventura fantastica che apre a nuove visioni di realtà. Se solo si pensa che la scrittura cinese è nata già nelle più lontane dinastie,  come pittogrammi (un disegno vero e proprio di ciò che si voleva rappresentare), fino a diventare l’affascinante  sequela di segni che è adesso, si può capire che essa comprende tutta una serie di significati al suo interno che, per chi è interessato,  è certamente fantastico  andare a scoprire.

E sia, direte voi, ma come si fa? Intanto, per chi è occidentale, ma anche per i bambini cinesi che imparano a leggere e scrivere, esiste un alfabeto, detto pinyin, che, attraverso la trascrizione fonetica del cinese in lettere latine,  ci “aiuta” a decodificare la pronuncia di una sillaba cinese, rendendoci più facile imparare il cinese.

Poi, quando si arriva a capire che ogni carattere cinese ha in se delle parti comuni, dette radicali, si può tirare un sospiro di sollievo,  e in fondo non  è poi impossibile imparare a scrivere.

Quando  infine si scopre  che il carattere hao ,terzo tono, che significa bene, è composto da una donna con un bambino, allora  non si può più smettere, la “dipendenza  dal cinese” è totale; a quel punto è fatta.

Non abbiate quindi paura di intraprendere questa strada, irta, sì , di numerose insidie, ma costellata anche  di iniziatiche folgorazioni, basta avere la mente e il cuore aperti, e potrà anche sembrare una passeggiata impare il cinese; non solo, ma ne gioverà anche la salute: nello studio del cinese viene infatti utilizzata la parte destra del cervello, nota per essere  quella della creatività, dell’inconscio, della parte più profonda della psiche,  e Dio sa quanto noi occidentali abbiamo bisogno di approfondire quest’aspetto!

Tutto si può imparare, niente è impossibile, se milioni  di persone al mondo lo hanno fatto, allora può farlo chiunque, no?

[fonte: https://www.prismanews.net/terzapagina/imparare-il-cinese-fa-bene-al-cervello-provare-per-credere.html]

 

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